Per il riassetto della galassia Fonsai il negoziato in Unicredit è andato avanti per sei ore fino alle 23, ma l’accordo ancora non è stato firmato. L’accordo sembra tuttavia raggiunto.
Lo schema dell’operazione (anticipato ieri da milanofinanza.it) messo a punto dall’amministratore delegato della compagnia bolognese, Carlo Cimbri, dopo essersi confrontato con le autorità di vigilanza e con i principali creditori del gruppo Ligresti, a partire da Mediobanca eUnicredit, dovrebbe prevedere il lancio da parte di Unipol di un’offerta pubblica d’acquisto totalitaria sul 100% di Premafin, cui la famiglia Ligresti, che attualmente controlla il 50,1%, si sarebbe impegnata ad apportare la propria partecipazione.
Una volta completata l’opa (che non sarà a cascata su FonSaie Milano Assicurazioni) e non appena Unipol avrà preso il controllo di Premafin, la compagnia bolognese dovrebbe promuovere un aumento di capitale della holding finalizzato a dotarla dei mezzi patrimoniali necessari per sottoscrivere la propria quota del 35% nell’ambito dell’aumento di capitale diFondiaria-Sai da massimi 750 milioni, deliberato dal cda del 23 dicembre scorso. Anche Unipol dovrebbe poi procedere a un’operazione di rafforzamento patrimoniale sul mercato, una volta completata la quale si arriverebbe all’effettiva integrazione tra i due gruppi.
Il piano prevedrebbe infatti come ultimo passo la fusione tra Premafin, Fondiaria-Sai, Milano Assicurazioni e Unipol Assicurazioni.
Vedrebbe così la luce la prima compagnia italiana nei rami danni, con un volume d’affari superiore agli 11 miliardi e una quota di mercato del 32,7%.
Salvatore Ligresti e i suoi tre figli dovrebbero cedere le proprie quote in Premafin alla compagnia bolognese a fronte di una “buona uscita” non ancora definita, rinunciando così al controllo del gruppo assicurativo e alle cariche di vertice nelle società del gruppo.
L’intervento di Unipol non riguarderà invece la holding Sinergia, che potrebbe tuttavia utilizzare i proventi che incasserà dalla cessione del suo 20% di Premafin ai bolognesi per soddisfare parte dell’esposizione da circa 300 milioni nei confronti delle banche.
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Aggiornamento ore 10.30:
Unipol conferma in una nota la firma di una lettera di intenti non vincolante con la famiglia Ligresti con la quale Unipol ha manifestato la propria disponibilità a perseguire un progetto di integrazione per fusione tra Unipol Assicurazioni S.p.A., Premafin S.p.A., Fondiaria Sai S.p.A. e Milano Assicurazioni S.p.A., previa acquisizione delle azioni Premafin di titolarità delle società Limbo Invest S.A., Canoe Securities S.A., Hike Securities S.A., IM.CO Immobiliare Costruzioni S.p.A. e Sinergia Holding di Partecipazioni S.p.A. (complessivamente pari al 51,287% del capitale sociale di Premafin) e conseguente promozione di una offerta pubblica di acquisto sulle residue azioni della stessa Premafin.
A titolo di corrispettivo per la compravendita delle suddette azioni Premafin, Unipol corrisponderebbe un prezzo unitario per ciascuna azione pari ad Euro 0,3656 e, dunque, complessivi Euro 76.941.060.
Unipol ha ottenuto dalla famiglia Ligresti la disponibilità a stipulare con ciascuno dei suoi componenti un patto di non concorrenza di durata quinquennale nel settore assicurativo con l’impegno a non avvalersi dei loro consolidati rapporti con la rete agenziale e la clientela del gruppo Fonsai. Unipol riconoscerebbe a fronte di tale impegno un corrispettivo annuo lordo pari ad Euro 700.000 ciascuno.
La famiglia Ligresti si è impegnata a negoziare in via esclusiva con Unipol termini e condizioni del Progetto di Integrazione sino al 23 gennaio 2012 (il “Periodo di Esclusiva”), fermo restando che tale periodo potrà essere prorogato sino al 27 gennaio 2012 nel caso in cui medio tempore risultino riscontri favorevoli da parte delle autorità di vigilanza in merito alla struttura del Progetto di Integrazione. Nel Periodo di Esclusiva Unipol potrà svolgere, previa sottoscrizione di appositi accordi di riservatezza con Premafin, Fondiaria Sai e Milano Assicurazioni, alcune verifiche di due diligence relativamente alle stesse società e alle rispettive controllate.